Flora
Carduus tenuiflorus
Carduus tenuiflorus
Il cardo minore (nome scientifico Carduus tenuiflorus Curtis, 1793) è una pianta erbacea bienne angiosperma dicotiledone dai grandi capolini spinosi violetto-purpurei appartenente alla famiglia delle Asteraceae. <br>Etimologia. Il nome del genere (Carduus) deriva dal latino (= “cardo” in italiano) che a sua volta potrebbe derivare da una parola greca il cui significato si avvicina al nostro vocabolo “rapare”; ma altre ricerche farebbero derivare da un'altra radice, sempre greca, “ardis” (= “punta dello strale”), alludendo ovviamente alla spinosità delle piante di questo genere. L'epiteto specifico (tenuiflorus) deriva dal latino e significa “a fiori delicati”. Il binomio scientifico attualmente accettato (Carduus tenuiflorus) è stato proposto dal botanico inglese William Curtis (Alton, 11 gennaio 1746 – Brampton, 7 luglio 1799) nella pubblicazione Flora londinensis del 1793. <br>Il portamento. E' una pianta eretta che può raggiungere dai 2 ai 7 dm (20 dm in America). La forma biologica della specie è emicriptofita bienne (H bienn); ossia sono piante perennanti per mezzo di gemme poste al suolo con un ciclo di crescita biennale: significa che il primo anno produce al più una bassa rosetta basale di foglie, mentre il secondo anno fiorisce completamente. In alcuni casi può essere considerata anche terofita scaposa (T scap) e quindi a ciclo biologico annuo. L'indumento di queste piante può essere tomentoso con peli unicellulari. <br>Radici. Le radici sono grosse e servono anche da ancoraggio oltre che da alimentazione. <br>Fusto. La parte aerea del fusto è eretta, ramosa-corimbosa verso l'alto e alata (le ali possono essere discontinue, ma raggiungono a volte l'infiorescenza) con spine irregolari ma robuste lunghe 10 – 15 mm (denti delle ali di 25 mm). La superficie può essere pubescente-ragnatelosa. <br>Foglie. Le foglie sono di due tipi: quelle basali che si sviluppano il primo anno e quelle cauline disposte in modo alterno. La lamina è a contorno lanceolato; la pagina inferiore è bianco-lanosa (tomentosa o pubescente-aracnoidea), quella superiore più o meno glabra; il bordo è percorso da spine lunghe 3 – 10 mm. <br>Foglie basali: sono pennatolobate o pennatopartite con 6 - 10 copie di lobi o segmenti spinosi; sono rastremate verso il picciolo alato. <br>Foglie cauline: quelle superiori sono sessili e progressivamente ridotte con lamina appena pennatosetta o largamente lineare e indivisa; le foglie superiori non superano i capolini. <br>Dimensioni delle foglie: larghezza 2 – 6 cm (massimo 15 cm); lunghezza 5 – 12 cm (massimo 40 cm). <br>Infiorescenza. L'infiorescenza è formata da alcuni capolini (da 3 a 8, fino a 20) sessili e strettamente aggruppati. La struttura del capolino è quella tipica delle Asteraceae: un breve peduncolo sorregge un involucro a forma cilindrica o ellissoide (più lungo dei fiori), composto da diverse brattee (o squame) disposte su più serie in modo embricato che fanno da protezione al ricettacolo setoloso (pagliette diritte) sul quale s'inseriscono i fiori tubulosi. Le squame sono intere a forma lanceolata, appressate alla base; quelle mediane sono glabre sia sul bordo che nella nervatura centrale, mentre i margini sono membranosi; quelle inferiori sono poco più brevi delle altre, in genere sono bruscamente ristrette all'apice con una breve punta. Dimensione del capolino: larghezza 5 – 12 mm; lunghezza 15 – 22 mm. Dimensione dell'involucro: larghezza 5 – 12 mm; lunghezza 15 – 20 mm. Larghezza media delle squame: 1,5 – 5 mm. Larghezza dell'apice delle squame: 0,5 - 1,5 mm. <br>Fiore. I fiori sono tutti del tipo tubuloso (il tipo ligulato, i fiori del raggio, presente nella maggioranza delle Asteraceae, qui è assente), sono ermafroditi, attinoformi, tetra-ciclici (con quattro verticilli: calice – corolla – androceo – gineceo) e pentameri (ossia sia il calice che la corolla sono composti da cinque elementi). <br>Calice: i sepali del calice sono ridotti ad una coroncina di squame. <br>Corolla: la corolla ha una forma cilindrica (tubolare) terminante con 5 profondi lobi; il colore è purpureo-chiaro (raramente è biancastro). I lembi della corolla sono lunghi quanto il tubo. Lunghezza della corolla: 10 – 14 mm. <br>Androceo: gli stami sono 5 con filamenti liberi, papillosi e pubescenti; le antere sono saldate fra di loro e formano un manicotto circondante lo stilo; sono inoltre caudate alla base. <br>Gineceo: l'ovario è infero e uniloculare formato da 2 carpelli; lo stilo è unico con uno stimma terminale lungamente bifido e glabro. All'apice dello stilo è presente un ciuffo di peli. La superficie stigmatica è localizzata nella parte interna dello stilo. <br>Fioritura: da aprile a luglio. <br>Frutti. I frutti sono degli acheni a superficie chiara (da marrone chiaro a grigio-marrone), glabri, ad inserzione basale e con una coroncina conico-troncata all'apice; la forma è ovoide di pochi millimetri (4 – 5 mm) con 10 – 13 nervi longitudinali. Gli acheni sono carrucolati; ossia hanno delle protuberanze per agevolare il distacco dei semi. Il pappo è formato da setole semplici e diritte, connate alla base e disposte in un anello deciduo in un unico pezzo; i margini delle setole sono scabri o con fine barbe e avvolgono per 4/5 i fiori. Lunghezza delle setole: 10 – 15 mm. <br>Impollinazione: l'impollinazione avviene tramite insetti (impollinazione entomogama). <br>Riproduzione: la fecondazione avviene fondamentalmente tramite l'impollinazione dei fiori (vedi sopra). <br>Dispersione: i semi cadendo a terra (dopo essere stati trasportati per alcuni metri dal vento per merito del pappo – disseminazione anemocora) sono successivamente dispersi soprattutto da insetti tipo formiche (disseminazione mirmecoria). <br>Distribuzione della pianta. Geoelemento: il tipo corologico (area di origine) è Ovest Europeo (Sub-atlantico). Distribuzione: la distribuzione in Italia è discontinua (nord, sud e isole); nelle Alpi è presente nelle province occidentali; oltreconfine, sempre nelle Alpi, si trova in Francia (dipartimenti di Alpes-de-Haute-Provence, Alpes-Maritimes, Drôme e Savoia) e in Svizzera (cantone di Berna); sugli altri rilievi europei si trova nel Massiccio del Giura, Massiccio Centrale e Pirenei. Fuori dall'Europa si trova nell'Africa mediterranea occidentale, è presente in Asia (Cina e India), mentre è considerata naturalizzata in Australia, America del Nord e del Sud. <br>Habitat: l'habitat tipico per questa specie sono gli incolti aridi, ambienti ruderali e scarpate. Il substrato preferito è sia calcareo che siliceo con pH neutro, alti valori nutrizionali del terreno che deve essere arido. <br>Distribuzione altitudinale: sui rilievi queste piante si possono trovare fino a 800 m s.l.m.; frequentano quindi i seguenti piani vegetazionali: collinare e in parte quello montano (oltre a quello planiziale – a livello del mare). <br>Fonte <a href="https://it.wikipedia.org/wiki/Carduus_tenuiflorus">Wikipedia</a>.
Link percorso: Grotte di Caratabia
Comune: Mineo - Località: Caratabia
Coordinate. Inizio percorso: 37°15'11''-14°42'54''- Fine percorso: 37°15'21''-14°43'14''
Quota. Inizio percorso: 479 m - Fine percorso: 519 m
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