Tindari

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08-06-2015 19-16-56Tindari si strova su un promontorio dei monti Nebrodi che si sporge, da un’altezza di 268 m, a picco sul mar Tirreno e sulla Riserva naturale orientata dei laghetti di Marinello. La città venne fondata da Dionisio di Siracusa nel 396 a.C. come colonia di mercenari siracusani che avevano partecipato alla guerra contro Cartagine, nel territorio della città sicula di Abacaenum (Tripi), e prese il nome di Tyndaris, in onore di Tindaro, re di Sparta e sposo di Leda, padre putativo di Elena e dei Dioscuri, Castore e Polluce.

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Villa romana Patti marina

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08-06-2015 19-49-07La villa romana di Patti, è una residenza extraurbana di epoca romana. Nel corso degli anni settanta due importanti scoperte hanno gettato nuova luce sulla realtà del latifondo tardo romano, consentendo di collocare in una più chiara prospettiva storica anche la grande villa del Casale di Piazza Armerina. La villa romana di Patti è stata scoperta nel 1973, durante i lavori di costruzione di un tratto d’autostrada, quando due piloni hanno distrutto parte del lato nord della villa a 6 km di distanza da Tindari. Anche se le operazioni di scavo sono tuttora in corso e molti vani attendono di essere scavati fino al livello del pavimento, la configurazione generale della villa è piuttosto chiara. La parte esplorata corrisponde al nucleo centrale della villa, con al centro una corte a peristilio intorno alla quale ruota la zona residenziale della villa.

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Grotte Balze Soprane

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01-05-2015 18-45-13Il complesso delle grotte di “Maniace” nella contrada Balze Soprane in territorio di Bronte, è costituito da un ambiente principale occupato da numerose sepolture databili al Bronzo Antico con una grande presenza di ceramica. Quest’ultima è rappresentata dalla tipologia della ceramica dipinta dello stile di Castelluccio con motivi a losanghe e appendici laterali. Probabilmente tali figure antropomorfe e zoomorfe erano legati alla sfera mitica e del sacro.
Gabriele Spitaleri da www.academia.edu

Foto di Salvo Nicotra

Pagina Etnanatura: Grotte Balze Soprane.

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Grotta sant’Agrippina

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04-12-2014 18-08-04Nelle balze scoscese che chiudono a nord il colle di Mineo si apre una profonda forra, indicata con il toponimo greco di Làmia nel significato di stretta valle fluviale o di edificio con soffitto a volta. Il torrente Lamia Questo vallone, che ha sempre offerto un veloce raccordo viario lungo l’antica “via dei monti” tra l’altopiano ibleo e la Sicilia interna, fa gomito al suo sbocco verso la Piana di Mineo, determinando uno sperone roccioso, in cui è stata scavata nel tardo medioevo una dimora fortificata, successivamente adattata ad edificio di culto, detta “Drafone” per la presenza di un boschetto di allori. Il sito è eponimo di una famiglia feudale, collegata alla nobiltà lentinese, i “de Lamia”, che tra la fine del secolo XIII e il secolo seguente disponeva di signorie feudali nel sud-est dell’isola e ricopriva importanti ruoli nell’ambito della burocrazia statale.

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Castello di Milazzo

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13-04-2015 08-15-16Quello di Milazzo è il più grande castello di Sicilia e si estende per oltre sette ettari di superficie e quasi quattordicimila metri quadri coperti. Sorge sui luoghi dei primitivi insediamenti greci, romani, bizantini, musulmani. I primi documenti sul nostro Bene Storico Primario risalgono al periodo normanno (XI-XII sec.) quando venne eretto l’edificio dominante, il Mastio, in seguito ampliato dagli Svevi. Proprio la presenza di Federico II di Svevia è una pietra miliare del Castello e della Città. Con lui l’interculturalità diventa Leggi comuni, Strutture militari e Scuole siciliane, poetiche o di caccia coi falchi. Milazzo cresce e si afferma come avamposto strategico militare e viene costruita la prima cinta muraria. Con la scomparsa di Federico il meridione d’Italia declina e sono gli Aragonesi, nella seconda metà del ‘400, a costruire la seconda cinta, che abbraccia la struttura preesistente e adegua il Castello alle nuove necessità di battaglie nelle quali le armi da fuoco avrebbero avuto un ruolo sempre più determinante.

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Grotta san Mauro

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04-04-2015 20-08-09Di Rosaria Privitera Saggio.
In una terrazza mediana della costa orientale di cava San Mauro, 1 km circa a sud di Lentini, si hanno i resti di un interessante oratorio facente parte di un quartiere rupestre medioevale. Gli alloggi grottali sono allineati per alcuni centinaia di metri lungo la stessa terrazza e consistono di cameroni con soffitto piano delle tipologie lentinesi comuni.

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Montalbano Elicona

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Chiesa di santa Caterina

Chiesa di santa Caterina

Gli studiosi non sono concordi sulle origini del paese e del suo nome. Alcuni fanno risalire tale origine dai nomi latini mons albus con riferimento ai monti innevati, altri al nome arabo al bana, dal suggestivo significato di “luogo eccellente”. L’appellativo Elicona risale senz’altro alla colonizzazione greca.

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Montalbano Borgo dei borghi

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29-09-2013 12-27-36Nella trasmissione “Alle falde del Kilimangiaro” Montalbano Elicona è stato eletto “Borgo dei borghi 2015”.

Su Etnanatura potete trovare il magico sentiero dell’Argimusco presso Montalbano.

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Monastero Benedettini

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16-03-2014 12-24-03Il Monastero di San Nicolò l’Arena o abbazia cassinese di San Niccolò l’Arena o monstareo dei Benedettini è un complesso ecclesiastico situato in piazza Dante nel centro storico di Catania e costituito da un importante edificio conventuale benedettino e da una monumentale chiesa settecentesca. Fu fondato da monaci provenienti dall’omonimo monastero situato nei pressi di Nicolosi che a metà del XVI secolo chiesero al senato cittadino l’autorizzazione a edificare entro le mura, poiché minacciati dalle eruzioni dell’Etna e dalla presenza di briganti. Per la sua allocazione prettamente urbana può essere considerato un convento, ma popolarmente viene chiamato “Monastero dei benedettini”. Data la superficie occupata, circa 210 x 130 m., è ritenuto per estensione uno dei più vasti complessi monastici d’Europa.

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Basilica di monte Po

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12-02-2015 01-46-41Si tratta un’antica basilica bizantina. La chiesa dovrebbe essere datata fra la seconda metà del VI secolo e la prima metà del VII. Si sviluppa secondo quattro quadrati di cui tre comprendono il corpo delle navate e il quarto lo sviluppo dell’abside. Purtroppo poco o altro si è riusciti a comprendere e interpretare e i pochi resti rimasti, inaccessibili perché interni ad un cortile privato, meriterebbero sicuramente un approfondimento per ricostruire la storia delle prime comunità cattoliche catanesi.

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